Weapons of Mass Destruction in the Middle East and North Africa
Medio Oriente e Nord Africa sono fonte di preoccupazione sia per quanto riguarda le armi di distruzione di massa (Adm) sia per chi insiste per un controllo multilaterale degli armamenti. La maggior parte degli stati della regione partecipa ai trattati multilaterali di controllo degli armamenti relativi alle Adm – o li ha firmati ma non ratificati – ma alcuni (pochi) casi in sospeso fanno sì che la regione rientri in quello che è un problema dell’ordine globale. Questi casi sono però anche rivelatori di un’asimmetria multidimensionale tra attori regionali e non, tra chi ha e chi non ha, sia per ciò che riguarda i programmi di armamento che le capacità civili. I casi studio esaminati – l’arsenale nucleare israeliano mai riconosciuto, il programma nucleare iraniano e il programma di armi chimiche della Siria – dimostrano la stretta relazione e interazione tra i due livelli, quello globale e quello regionale. In assenza di un’architettura regionale di sicurezza, l’unica iniziativa di successo (anche se temporanea) è rappresentata dal gruppo Arms Control and Regional Security mentre i negoziati su una zona libera da Adm in Medio Oriente sono stati posticipati a tempo indeterminato.
-
Dati bibliografici
Roma, IAI, novembre 2018, 22 p. -
In:
-
Numero
Working Papers 24
Introduction
1. Regional vs Extra-Territorial Actors: The MENA as a Penetrated Regional System
2. Haves vs Have-Nots
3. The Civilian Use of Nuclear Energy
4. Interaction between the Different WMD Categories
5. The Nearly Fifty-Year-Old Proposal of Cooperative Security: The Middle East Nuclear Weapon-Free Zone/WMD-Free Zone (ME NWFZ/WMDFZ)
6. The Regional Provoking the Global: The Iranian Nuclear Programme > Deal > Then What?
7. The Regional Provoking the Global: Chemical Weapons Use in Syria Triggered International Action
8. The Global Blocking the Regional: The Unacknowledged Israeli Nuclear Capability
9. Missiles, the Non-Negotiable Subject
Conclusion
References