Iraq: From Crisis Hotspot to Promoter of Inter-Regional Dialogue and Reconciliation
Il Medio Oriente continua ad essere caratterizzato da sfide coincidenti, che si estendono sia sul piano domestico che su quello regionale/internazionale. Al centro di scontri geopolitici tra assi regionali contrapposti e affetto da fragilità socio-economiche e da ripetute ingerenze straniere, l'Iraq è particolarmente esposto a queste sfide nazionali ed internazionali. Eppure, di recente gli esponenti iracheni hanno respinto la rappresentazione dell'Iraq come uno stato debole, frammentato e incapace di assumere un ruolo costruttivo nella regione, manifestando la capacità e la volontà di promuovere iniziative di dialogo intraregionale e di de-escalation atte a smorzare le tensioni e a contrastare le spinte divisive. L’Unione europea (Ue) e i suoi stati membri nutrono un interesse strategico rilevante nella prosecuzione di questi dialoghi regionali e in una più generale stabilizzazione del paese e degli stati limitrofi. In questo quadro, il progetto si propone di valutare come l'Ue e l'Italia possano appoggiare, in concrete aree di policy, il posizionamento dell'Iraq come polo regionale per la cooperazione, la mediazione e la pace. Per fare ciò, il progetto ha esaminato le pratiche a livello (sub)nazionale, transnazionale e regionale, riguardanti gli ambiti della giustizia transizionale, della cooperazione in materia di salute pubblica, della conservazione del patrimonio culturale, della funzionalità delle infrastrutture, dell'energia e delle risorse idriche transfrontaliere.
Il progetto è stato condotto congiuntamente dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) e dal Center for Applied Research in Partnership with the Orient (CARPO).
Finanziamento: Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale; Fondazione Compagnia di San Paolo