JOINT – Understanding and Strengthening EU Foreign & Security Policy in a Complex and Contested World
La politica estera e di sicurezza dell’Ue ha dovuto affrontare un numero crescente di sfide negli ultimi anni. Il tentennante coinvolgimento degli Usa negli affari globali e l’assertività di Russia e Cina spingono l’UE e i suoi stati membri a ripensare il loro ruolo secondo logiche di interazione multipolare. Il forte indebolimento delle strutture statali nel vicinato europeo crea problematiche interconnesse che si estendono a più aree politiche. L’emergere di forze nazionaliste con tendenze spesso euroscettiche ostacola il tentativo di trovare un consenso intra-UE sulle questioni di sicurezza internazionale. La relazione tra questi fattori è particolarmente evidente nella difficoltà dell’UE di affrontare adeguatamente crisi e conflitti. Il progetto JOINT analizza queste dinamiche nel tentativo di spiegare come l’UE e i suoi stati membri possono rendere la loro politica estera e di sicurezza più connessa e sostenibile.
Come sempre nel caso dei progetti Horizon 2020, JOINT si divide in una serie di ‘pacchetti di lavoro’ o Work Parckages. Il progetto considera in primo luogo il contesto interno e internazionale (WP2), così come le esistenti strutture di governance (WP3) della politica estera e di sicurezza dell’UE. Passa poi (WP4-6) allo studio di nove casi di conflitti e/o aree di crisi in cui l’Ue e i suoi stati membri sono coinvolti, raggruppati in base al fattore che maggiormente complica lo sviluppo di una politica estera e di sicurezza Ue più connessa: contestazione intra-europea per i casi di Kosovo-Serbia, Israele-Palestina e Venezuela; frammentazione regionale per Libia, Siria e Corno d’Africa; e competizione multipolare per Ucraina, Iran e Mar della Cina Meridionale. JOINT analizza anche le percezioni pubbliche in modo da valutare l’accettabilità politica di una politica estera, di sicurezza e di difesa Ue più integrata (WP7), prima di passare alla definizione di criteri di valutazione per una governance di politica estera e di sicurezza UE più efficace, che coinvolga istituzioni e stati membri Ue, si estenda a diverse aree politiche, e si strutturi in diversi format di collaborazione con attori esterni (WP8).
JOINT combina ricerca e analisi di opinione pubblica con un innovativo coinvolgimento di diplomatici e funzionari. Il progetto promuove la reciproca comprensione tra queste due comunità attraverso il distaccamento di quattro giovani ricercatori presso i Ministeri degli Affari Esteri di Francia, Germania e Italia, nonché il Servizio Europeo di Azione Esterna.
Coordinato dallo IAI, JOINT comprende 14 partner da 12 paesi. I membri del consorzio includono centri di ricerca d’eccellenza dell’Ue, sia think tank (CEPS, CIDOB, FRS, ICDS, TF/GMF) sia istituzioni accademiche come la Libera Università di Berlino e le università di Maastricht e Siena. Fanno parte del consorzio anche rinomate istituzioni di paesi extra-UE, dalla Norvegia (NUPI) alla Turchia (EDAM) e Ucraina (l’Accademia Mohyla dell’Università di Kiev), dall’Etiopia (IPSS) all’Indonesia (CSIS).
Finanziamento: Unione europea - Programma Horizon 2020
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