Silvio Berlusconi: un protagonista controverso della politica italiana
di Ferdinando Nelli Feroci
Con la morte di Silvio Berlusconi finisce un pezzo di storia dell’Italia repubblicana. Si chiude una fase che aveva segnato la conclusione della prima Repubblica, coinciso con la fine dei partiti tradizionali, avviato la spettacolarizzazione della politica, e il successo dei partiti personali, e consolidato la pratica del rapporto diretto tra leader e cittadini.
Imprenditore di straordinario successo prima nell’immobiliare e poi con le televisioni, Berlusconi agli inizi degli anni Novanta scopre la politica e se ne innamora. In teoria per difendere l’Italia dal rischio di un successo dei comunisti. In realtà per un misto di passione e di interessi delle sue imprese da difendere.
Ed è innegabile che Berlusconi sia stato nel bene e nel male la personalità che ha lasciato l’impronta più evidente sugli ultimi venticinque/ trenta anni di storia di Italia. Fondatore di una nuova e inedita coalizione di centro-destra, interprete e ispiratore di un nuovo modo di fare politica, sempre a metà strada tra l’aspirazione a riaffermare in Italia un modello di autentico liberalismo, e la tentazione di cavalcare metodi e pratiche di un populismo “ante litteram”, Berlusconi è stato anche la personalità più divisiva e contestata di questi trenta anni di vita politica italiana.